Valentina Diouf è una grande pallavolista italiana professionista considerata una delle sportive più apprezzate del mondo della pallavolo.
La giovane sportiva Valentina Diouf, molto apprezzata dagli appassionati del mondo della pallavolo, gioca nel ruolo di schiacciatrice per la Futura Volley Busto Arstizio.
Gli esordi di Valentina Diouf
Classe 1993, dopo essere stata allevata dal Club Italia di Roma fin dai 15 anni, Valentina Diouf, debutta come atleta professionista nella stagione 2009-2010, quando entra far parte della rosa professionista della squadra romana, partecipando al campionato di Serie A2. Già l’anno prima, Valentina aveva conquistato insieme alla nazionale Under-18 la medaglia di bronzo al campionato europeo. Nel 2010, sempre con la nazionale, Valentina vince l’oro al campionato europeo di categoria e l’anno dopo ancora si aggiudica l’ennesimo oro, questa volta però al campionato mondiale Under-20. Una serie di vittorie importanti che hanno portato all’attenzione questa giovane sportiva.
La delusione ai Mondiali di Rio
Nel 2011, Valentina viene ingaggiata dal Volley Bergamo dove resta per tre anni. Con questa squadra la giovane ragazza disputa il suo primo campionato in Serie A1 e vince la Supercoppa italiana. Nel 2013 arriva la prima convocazione in nazionale con la quale Valentina e la sua squadra conquistano la medaglia d’oro ai XVI Giochi del Mediterraneo. Insomma, la Diouf è una grande atleta e sembra che, nella sua carriera sportiva, il fallimento non possa essere contemplato: dovunque vada, Valentina vince. Purtroppo però le grandi delusioni non tardano ad arrivare. Infatti, dopo essere stata inserita nella squadra ufficiale che avrebbe dovuto gareggiare alle Olimpiadi di Rio 2016, all’ultimo momento Valentina viene tagliata fuori, a causa di una scelta tecnica dell’allenatore Bonitta. Una scelta che ha fatto soffrire molto Valentina Diouf, che in quella convocazione ci sperava molto.
Da quest’anno, Valentina riparte con la Futura Volley Busto Arstizio, determinata a vincere, insieme alla squadra, tutto quello che può.
